Wood Mackenzie – gruppo globale di ricerca e consulenza in diversi settori, compreso quello delle energie rinnovabili – ha stimato un nuovo calo dei costi per l’energia solare per il prossimo decennio, nel suo rapporto intitolato “Total Eclipse: come la riduzione dei costi assicurerà il dominio del solare nel settore dell’energia”.
Nonostante tutti i cambiamenti in atto, infatti, il costo dell’energia solare continua a calare. Dal 1991, questo è diminuito di circa il 90% e si stima che entro il 2030 subirà un ulteriore taglio del 15-25%, grazie ai progressi nell’efficienza dei moduli, nella produzione, nelle pratiche del lavoro e nei software. Nel rapporto, inoltre, il comparto fotovoltaico viene definito come “highly investible”, ossia altamente attrattivo per i potenziali investitori, e questo grazie alla sua rinnovata capacità di soddisfare sia obiettivi economici che politici.
Wood Mackenzie stima che nel prossimo decennio la riduzione dei costi sarà dovuta principalmente alla crescita e allo sviluppo di diverse tecnologie, tra cui:
- Pannelli bifacciali: la nuova tecnologia consentirebbe a entrambi i lati dei pannelli di generare energia, arrivando così a un aumento del 15% della produzione;
- Moduli solari più grandi: lo sviluppo di pannelli di maggiori dimensioni, infatti, consentirebbe un aumento della “superficie utile” alla cattura di energia solare, determinando così maggiori guadagni in uscita;
- Tracker: sistemi di tracciamento e inseguimento che consentono al pannello di disporsi nella migliore inclinazione durante il giorno in modo da ricevere la maggior quantità di luce possibile, aumentando così la capacità di cattura rispetto a un pannello “statico”.
Per il prossimo decennio si stima, inoltre, anche un calo dei costi operativi. Infatti, l’utilizzo sempre più diffuso di tecnologie come droni o la termografia per il monitoraggio, rende gli impianti molto più efficienti, con conseguente diminuzione dei costi di manutenzione.
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